Il Piano nazionale ripresa e resilienza si articola in 6 Missioni. Le sei Missioni rappresentano aree “tematiche” strutturali di intervento.

La seconda missione è la rivoluzione verde e transizione ecologica.

La missione si struttura in 4 componenti ed è volta a realizzare la transizione ecologica della società e dell’economia italiana coerentemente con il Green Deal europea.

Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare

Conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando la logistica e competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, dall’altro allo sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie e all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione
dei rifiuti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare.

La strategia sull’economia circolare è finalizzata a ridurre l’uso delle materie prime naturali, di cui il pianeta si va progressivamente impoverendo, utilizzando “materie prime secondarie”, prodotte da
scarti/residui/rifiuti.

Per incrementare il tasso di circolarità in Italia vengono proposti interventi per la realizzazione di impianti di trasformazione dei rifiuti finalizzata al loro recupero, partendo in particolare dai rifiuti da raccolta differenziata. La strategia sull’economia circolare interviene su un processo lungo e complesso teso a rendere l’Italia meno dipendente dall’approvvigionamento di materie prime e conseguentemente più forte e competitiva sui mercati internazionali.

Per potenziare gli interventi verrà costituito un fondo operativo per far leva sulle risorse del Piano destinato a favorire lo sviluppo dell’economia circolare.

Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile

L’obiettivo è l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito, inclusa quella dell’idrogeno. Un contributo rilevante verrà dai parchi
eolici e fotovoltaici offshore. Nell’industria siderurgica primaria, l’idrogeno rappresenta in prospettiva un’alternativa al gas naturale per la produzione di Ferro Ridotto Diretto (DRI).

In linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, è previsto un investimento per lo sviluppo del DRI connesso al progetto di decarbonizzazione dell’ex ILVA a Taranto e alla transizione per la produzione di acciaio verde in Italia.

Una specifica linea di azione è rivolta allo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto rapido di massa come metro, tram, filovie, Bus Rapid Transit e delle ciclovie di ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale e a un imponente rinnovamento del parco circolante di mezzi per il trasporto pubblico locale con mezzi a basso o nullo impatto ambientale.

Enti Locali e Regioni saranno un attore fondamentale nella definizione e implementazione di questa linea di azione. La distribuzione territoriale degli investimenti di questa componente dedicherà una quota significativa di risorse pari al 50%, al Mezzogiorno.

La terza componente, “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Priorità sarà data alle scuole, agli ospedali e alle case di edilizia popolare.

Tutela del territorio e della risorsa idrica

prevede rilevanti interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi, sui grandi schemi idrici
e sulle opere di approvvigionamento idrico a scopo idropotabile e/o irriguo e la gestione sostenibile delle risorse idriche e sulle infrastrutture verdi urbane.